OpenAI, la società dietro la famosa piattaforma di intelligenza artificiale ChatGPT, si trova attualmente sotto l’attenzione del Garante per la protezione dei dati personali. Quest’ultimo ha recentemente notificato alla società un atto di contestazione, sottolineando presunte violazioni delle normative sulla protezione dei dati personali.
L’intera vicenda è iniziata con un provvedimento di limitazione provvisoria del trattamento emesso dal Garante il 30 marzo. Dopo un’approfondita istruttoria, l’Autorità ha concluso che ci sono elementi che indicano una possibile non conformità con il GDPR UE 679/2016.
Il 20 marzo 2023, ChatGPT ha subito un grave problema di sicurezza con la perdita di dati, coinvolgendo le conversazioni degli utenti e le informazioni relative ai pagamenti degli abbonati al servizio a pagamento.
Il Garante privacy ha evidenziato diverse lacune nel trattamento dei dati da parte di OpenAI, tra cui:
– Assenza di una informativa chiara e adeguata per gli utenti e gli interessati.
– Mancanza di una base giuridica valida per la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, fondamentale per l’addestramento degli algoritmi alla base della piattaforma.
– Trattamento inesatto dei dati personali, con informazioni fornite da ChatGPT che non corrispondono sempre alla realtà.
– Nonostante l’indicazione di OpenAI che indica il servizio come destinato a persone di almeno 13 anni, l’assenza totale di filtri per verificare l’età espone i minori a risposte non adeguate al loro sviluppo e autoconsapevolezza.
OpenAI avrà ora un periodo di 30 giorni per presentare le proprie memorie difensive in risposta alle accuse mosse dal Garante. Nel corso del procedimento, il Garante terrà conto delle attività in corso della task force speciale, istituita dal Board che riunisce le Autorità di protezione dati dell’UE. La situazione si presenta delicata per OpenAI, con conseguenze potenziali che potrebbero avere un impatto significativo sulle future operazioni della società e sulla fiducia degli utenti nella piattaforma ChatGPT.