Avast, un tempo acclamata per il suo impegno nella salvaguardia della privacy degli utenti, è ora al centro dell’attenzione per le sue pratiche eticamente contestate.
La Federal Trade Commission ha inflitto una sanzione significativa di 16,5 milioni di dollari alla società per aver infranto la privacy degli utenti e averli tratti in inganno in merito alla sicurezza dei propri dati.
Secondo l’inchiesta condotta dalla FTC, Avast ha proceduto alla raccolta e alla commercializzazione dei dati di navigazione degli utenti senza ottenere il loro consenso esplicito.
Questi dati, estremamente dettagliati e personalizzati, sono stati poi trasferiti alla sussidiaria Jumpshot, che li ha successivamente rivenduti a più di cento aziende terze per scopi pubblicitari e di marketing. Questo non solo ha minato la privacy degli utenti ma ha anche esposto informazioni di natura estremamente sensibile, tra cui convinzioni religiose, problematiche di salute, inclinazioni politiche e situazione finanziaria.
L’indagine condotta da Motherboard e PCMag ha portato alla luce tali pratiche eticamente discutibili, costringendo Avast a chiudere Jumpshot.
La FTC ha ordinato ad Avast di cessare immediatamente la commercializzazione dei dati di navigazione e di eliminare tutti i dati già raccolti e trasferiti a Jumpshot. Inoltre, Avast dovrà ottenere il consenso esplicito degli utenti prima di utilizzare i loro dati per finalità pubblicitarie.
In definitiva, Avast ha tradito la fiducia degli utenti, promettendo di proteggere la loro privacy ma finendo per sfruttare i loro dati per vantaggi finanziari. La multa di 16,5 milioni di dollari e le restrizioni imposte dalla FTC rappresentano una ferma condanna per le pratiche discutibili della società, evidenziando la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità nell’ambito della protezione dei dati personali.