L’eliminazione dei cookie da Chrome subisce un nuovo rinvio, prolungando la transizione da questi strumenti chiave nell’ambito della pubblicità online, un settore da 600 miliardi di dollari all’anno.
Inizialmente prevista per il 2024, la proibizione è stata posticipata all’inizio del 2025, principalmente a causa delle richieste di valutazioni supplementari da parte delle autorità regolamentari e dei feedback dell’industria pubblicitaria.
La decisione di Google è stata influenzata dalle richieste di ulteriori esami da parte del Competition and Markets Authority (Cma) del Regno Unito riguardo alla sua proposta Privacy Sandbox, un’alternativa ai cookie che non compromette la privacy degli utenti. Tuttavia, il Cma richiede prove aggiuntive sull’efficacia e sulla neutralità della concorrenza di questa soluzione.
Le preoccupazioni sull’efficacia della Privacy Sandbox sono state sollevate dalle aziende pubblicitarie, che temono che il suo utilizzo possa aumentare il dominio di Google nel mercato, considerando la vasta portata dei suoi servizi e la sua base di utenti registrati.
L’eliminazione imminente dei cookie di terze parti in Chrome, ampiamente utilizzato a livello globale, è stata attesa e temuta dagli inserzionisti per il suo impatto sulle strategie pubblicitarie online.
Nel frattempo, l’Information Commissioner’s Office (Ico) del Regno Unito ha espresso dubbi sulla Privacy Sandbox di Google, sottolineando possibili lacune nella protezione della privacy. Google ha ribadito il suo impegno per migliorare la privacy attraverso la Privacy Sandbox e sta collaborando con l’Ico per affrontare le preoccupazioni sollevate.
Google e il Cma stanno lavorando per completare la revisione entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di implementare la proibizione dei cookie di terze parti all’inizio del 2025. Nel frattempo, Google ha già avviato test preliminari riducendo l’uso dei cookie per una piccola percentuale degli utenti di Chrome, in vista di un futuro senza cookie nel mondo della pubblicità online.