La pirateria digitale è un fenomeno diffuso in tutta l’Unione Europea. La Corte di Giustizia dell’UE sta prendendo provvedimenti decisivi contro di essa. In una sentenza storica, la Corte ha stabilito che il diritto alla privacy può essere limitato per contrastare la pirateria digitale.
Alcune associazioni francesi hanno espresso preoccupazioni per la potenziale violazione della privacy. Questa violazione deriverebbe dalla correlazione degli indirizzi IP con i dati personali degli individui. Le associazioni hanno portato la questione davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (causa C-470-21).
La controversia riguarda un decreto dello Stato francese. Questo decreto assegna all’Haute Autorité pour la diffusion des oeuvres et la protection des droits sur l’Internet (Hadopi) il potere di raccogliere gli indirizzi IP dai siti pirata. Hadopi può quindi processare questi dati per identificare l’individuo collegato.
La Corte ha confermato la legittimità del decreto, respingendo il ricorso delle associazioni. La “conservazione generalizzata e indifferenziata di indirizzi IP” non costituisce una grave ingerenza nei diritti fondamentali. Tuttavia, questo vale solo se non vengono tratte conclusioni precise sulla vita privata dell’interessato.
La Corte ha rigettato il ricorso presentato da quattro associazioni per la tutela dei diritti e delle libertà su internet.
I giudici hanno stabilito che è legittimo identificare un cittadino attraverso l’indirizzo IP. Tuttavia, l’identificazione deve essere usata esclusivamente per attribuire la responsabilità di un illecito. L’uso dei dati diventa illegittimo se impiegato per raccogliere informazioni sulla vita privata dell’individuo.
Questa decisione della Corte di Giustizia dell’UE rappresenta un passo significativo nella lotta contro la pirateria digitale. La sentenza bilancia il diritto alla privacy con la necessità di contrastare attività illecite online. Stabilisce un precedente importante, indicando che la protezione dei diritti d’autore può giustificare limitazioni al diritto alla riservatezza. Queste limitazioni devono essere strettamente mirate e proporzionate.