La denuncia e l’intervento delle autorità
Meta ha annunciato la sospensione del lancio delle sue nuove funzionalità di intelligenza artificiale (AI) in Europa. Le autorità di protezione dei dati irlandesi e britanniche hanno fatto pressione, rispondendo a una campagna di denuncia condotta dall’organizzazione noyb, guidata dall’avvocato Max Schrems.
All’inizio di giugno, noyb ha presentato una richiesta urgente a 11 autorità di protezione dei dati in Europa. Contestava la legittimità dell’uso dei dati degli utenti per l’addestramento dell’intelligenza artificiale di Meta. Noyb ha criticato la base giuridica dell’interesse legittimo invocata da Meta, ritenendola inadeguata. Inoltre, l’organizzazione ha denunciato la procedura di opt-out come eccessivamente complessa e volutamente fuorviante.
La Commissione per la Protezione dei Dati (DPC) irlandese ha chiesto la sospensione del lancio delle nuove funzionalità AI in Europa. Poco dopo, l’Ufficio del Commissario per le Informazioni (ICO) del Regno Unito ha seguito l’esempio.
Le dichiarazioni di Meta
A fine settembre 2023, Meta ha annunciato l’introduzione delle nuove funzionalità di intelligenza artificiale e di un chatbot per Facebook, Instagram, WhatsApp, il visore Quest 3 e gli occhiali Ray-Ban. La versione più recente di Meta AI, basata sul modello Llama 3, era prevista per il lancio in Europa a fine giugno.
Dal 22 maggio, gli utenti hanno ricevuto una notifica. Veniva comunicato che l’uso di dati pubblici per migliorare l’IA era consentito sulla base dell’interesse legittimo, una delle sei basi giuridiche previste dall’art. 6 comma 1 del GDPR. Il 10 giugno, Meta ha difeso questa posizione, affermando che solo i contenuti pubblici sarebbero stati utilizzati. Gli utenti avrebbero avuto la possibilità di rifiutare facilmente l’uso dei loro dati.
Reazioni e conseguenze
Nonostante le dichiarazioni di Meta, l’annuncio della sospensione del lancio delle nuove funzionalità AI è arrivato. L’azienda ha affermato di voler rispettare le richieste della DPC e delle altre autorità europee. Tuttavia, l’informativa sulla privacy di Meta non riflette ancora questa sospensione.
L’avvocato Max Schrems ha accolto con soddisfazione la decisione. Ha sottolineato che il GDPR non impedisce il lancio delle funzionalità AI in Europa, ma richiede un consenso esplicito (opt-in) da parte degli utenti. Schrems ha inoltre ricordato come Meta avesse tentato in passato di utilizzare l’interesse legittimo per raccogliere dati a fini pubblicitari. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dichiarato illegale questa pratica.